Papa Francesco nomina il nuovo Promotore di Giustizia della Corte d’Appello

In data 5 febbraio 2021, Papa Francesco ha nominato il nuovo Promotore di Giustizia della Corte d’Appello della Città Stato del Vaticano. L’incarico è stato affidato all’Illustrissima Dottoressa Catia Summaria.

Molto ricco e rispettabile il suo curriculum vitae: uditore giudiziario dal 1980 al 1989; sostituto Procuratore alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma dal 2000 al 2011; nel 2015 membro della Commissione di studio per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario; sostituto Procuratore alla Corte di Appello di Roma dal 2011 al 2017, oggi Promotore di Giustizia presso il Tribunale d’Appello della CSV.

Il Tribunale d’Appello (o Corte d’Appello) è, nella gerarchia prevista dall’ordinamento giuridico, il tribunale di seconda istanza.

Esso ha la competenza di giudicare le cause in secondo grado, introdotte tramite appello, cioè quel mezzo di impugnazione con cui si riesamina e si rimedia alla decisione di un processo precedente.

Tutte le specifiche competenze sono dettagliatamente stabilite nei Codici di procedura civile e di procedura penale vigenti nello Stato, nonché dal motu proprio sulla giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale dell’11 luglio 2013.

L’ufficio di Promotore di Giustizia

La normativa relativa, invece, all’ufficio e alle varie funzioni del Promotore di Giustizia, si può riscontrare nel motu proprio del 16 marzo 2020, con cui papa Francesco ha promulgato la legge n. CCCLI, che riforma l’ordinamento dello Stato della Città del Vaticano.

Il Promotore di Giustizia è nominato direttamente dal Sommo Pontefice per un quinquennio.

Fa parte del personale del Governatorato e gode di autonomia e indipendenza nell’esercizio delle funzioni assegnate dalla legge. Svolge le funzioni di pubblico ministero nei giudizi di cassazione e nei giudizi di appello.

Tra le sue funzioni rientrano, inoltre, la direzione e la gestione dell’ufficio, l’assegnazione dei procedimenti e il coordinamento dei magistrati addetti.

Presiede all’organizzazione e dispone del personale amministrativo, da lui funzionalmente dipendente. Dispone funzionalmente della sezione di polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria.

L’ufficio del Promotore di Giustizia si compone del promotore di giustizia e di altri due magistrati ordinari, con funzioni di promotori di giustizia aggiunti. All’ufficio sono assegnate almeno due unità di personale amministrativo e possono essere destinati anche ufficiali e agenti di polizia giudiziaria.

Numerose sono le modifiche e le innovazioni che Papa Francesco sta apportando in questi anni anche nell’ambito dell’ordinamento giuridico, per adattarlo all’attuale contesto storico e istituzionale al fine di aumentarne l’efficienza.

Afferma, infatti, che amministrare la giustizia non è soltanto una necessità di ordine temporale. La finalità stessa del potere giudiziario proprio di ogni Stato, è illuminata e sintetizzata dalla virtù cardinale della giustizia.

«La giustizia verso gli uomini – ci ricorda il CCC 1087 – dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l’armonia che promuove l’equità nei confronti delle persone e del bene comune».

 

 

“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”

(S. Giovanni Paolo II)

 

 

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Alessia Guarrera

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