Istituito presso la Pontificia Università Lateranense un nuovo ciclo di studi
Il Santo Padre ha presieduto l’Atto Accademico, con l’istituzione di un nuovo corso di studi, su “Ecologia e Ambiente. Cura della nostra Casa Comune e Tutela del Creato“, svoltosi il 7 ottobre alle ore 9, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense.
Sono intervenuti all’evento il Card. Angelo De Donatis, Gran Cancelliere dell’Università, la Dott.ssa Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO, e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Nel suo discorso introduttivo, il Rettore Magnifico Vincenzo Buonomo ha evidenziato la finalità dell’Atto, ovvero «portare a conclusione l’aspirazione di realizzare nell’Università del Vescovo di Roma un Centro per la Formazione e lo Studio sulla Ecologia e l’Ambiente in relazione alla Tutela della casa comune e del Creato. (…) È un’attività svolta congiuntamente con la Chiesa di Costantinopoli, che prima della Chiesa Cattolica ha iniziato una riflessione sui temi dell’Ecologia e della Salvaguardia del Creato. Inoltre, con questo Atto, si andrà a stabilizzare la costituzione di un’apposita cattedra UNESCO sull’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile».
Ha precisato nel suo intervento la Dott.ssa Audrey Azoulay che «riflettere sul futuro dell’educazione per costruire un mondo duraturo, è precisamente il tema degli studi della cattedra UNESCO, che noi costituiremo qui all’Università Lateranense e che potrà anche contribuire a questa discussione mondiale».
Ha ricordato poi quella che è la vocazione universale dell’UNESCO, ovvero «una visione dell’educazione segnata dai principi etici, umanistici fondati sul rispetto della dignità di ciascuno, una visione dell’educazione davanti alla quale, prima della dimensione economica o dell’utilità, noi mettiamo il diritto fondamentale all’educazione come condizione della dignità e dell’emancipazione di ciascuno».
Fondamentale è infatti il ruolo formativo dell’Università, la quale, afferma il card. De Donatis, «può tracciare una nuova strada per difendere e rivalutare l’importanza del rapporto tra l’essere umano e l’ordine della natura. Può diventare missione essenziale per il docente e lo studente, chiamati attraverso la relazione a ritrovare, nell’unità tra i beni creati e i comportamenti umani, il modo per favorire la sostenibilità e così garantire la vita dell’uomo sulla terra, non solo per il momento presente ma con uno sguardo interrelazionale. L’educazione, l’insegnamento e la formazione strutturati in un’università – continua il Cardinale – sono strumenti unici per rendere la cura della casa comune e la tutela del creato non semplici aspirazioni, ma fatti concreti».
Quest’azione, «non è solo una risposta a preoccupazioni politiche o economiche» ha ribadito il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, «ma soprattutto una risposta al mandato divino di prendersi cura del dono della creazione, per servire e preservare la Terra come Dio comandò ad Adamo ed Eva nel Libro della Genesi». Poiché purtroppo non ci sono soluzioni necessarie ed efficaci al problema, ecco che «l’educazione in tutti i suoi livelli – continua il Patriarca – è un potente veicolo per affrontare il ritardo del progresso nelle nostre comunità e nelle nostre Chiese».
Infine, nel suo discorso, il Santo Padre ha evidenziato la gravità della situazione attuale, ormai evidente a tutti: «Il male che stiamo procurando al pianeta non si limita più ai danni sul clima, sulle acque e sul suolo, ma ormai minaccia la vita stessa sulla terra. Per questo, la complessità della crisi ecologica, esige responsabilità, concretezza e competenza».
Difatti, «il nuovo Ciclo di studi in ecologia e ambiente che nasce oggi in questa Università – prosegue il Papa – opererà insieme alla Sede dell’Apostolo Andrea, con una prospettiva aperta, un animo grande capace di accogliere l’attenzione delle Chiese cristiane, delle diverse comunità religiose, di quanti sono alla ricerca e di chi si professa non credente. Dovrà essere, cioè, un punto di incontro per la riflessione sull’ecologia integrale, capace di raccogliere esperienze e pensieri differenti, coniugandoli attraverso il metodo proprio della ricerca scientifica.
L’idea di un apposito Ciclo di studi, dunque, serve a trasformare anche tra i credenti il solo interesse per l’ambiente in una missione realizzata da persone formate, frutto di un’adeguata esperienza educativa. È questa la responsabilità più grande di fronte a quanti, a causa del degrado ambientale, sono esclusi, abbandonati e dimenticati. Un’opera alla quale le Chiese, per vocazione, e ogni persona di buona volontà sono chiamate a dare tutto l’apporto necessario».
L’Atto Accademico si è infine concluso con la firma della Convenzione per l’istituzione del nuovo ciclo di studi sulla “Cura della nostra Casa Comune e Tutela del Creato”, e della cattedra UNESCO “On Futures of Education for Sustainability”, da parte del Santo Padre Francesco, della Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, nonché con la consegna da parte del Santo Padre della lettera di istituzione al Gran Cancelliere De Donatis.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”
(S. Giovanni Paolo II)
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