La ratio institutionis negli istituti religiosi femminili apostolici, prospettive interdisciplinari

Ratio

Il testo dal titolo: “La ratio institutionis negli istituti religiosi femminili apostolici, prospettive interdisciplinari” di rilevante interesse accademico e pratico nasce dalla collaborazione tra la Casa Editrice della Pontificia Università Urbaniana e la Libreria Editrice Vaticana. L’autrice è Sr. Maria Romano, nostra collaboratrice e attualmente docente presso la Pontificia Università Urbaniana presso la quale ha svolto i suoi studi di Licenza e Dottorato in Diritto Canonico. L’autrice, appassionata di diritto, si è precedentemente laureata presso l’Università della Calabria con una Laurea triennale in Diritto ed Economia e successivamente con una Laurea Magistrale in Giurisprudenza.

La monografia rientra nella collana “Ricerche – Ius Missionale” della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana. La collana raccoglie, in forma monografica e abbreviata, le migliori tesi dottorali della Facoltà. Il presente lavoro di ricerca fu conseguito con la moderazione del Prof. Vincenzo Mosca, che ne ha curato anche l’attuale prefazione, il primo correlatore fu il Prof. Luigi Sabbarese, a cui a breve sarà consegnato il premio Vox Canonica e il terzo correlatore il Prof. Antonine Ndiaye.

Il testo

Lo studio approfondisce il tema della ratio institutionis negli istituti religiosi femminili apostolici in prospettiva interdisciplinare. L’analisi pur avendo come suo focus i tre canoni che riguardano la formazione del religioso (cann. 659, 660 e 661) offre un approfondimento di essi, non solo esegetico, ma anche storico, sociologico, antropologico e teologico provando a offrire una visione più organica e ricca della formazione delle religiose.

L’idea nasce dalla constatazione dell’elevato numero di abbandoni dei religiosi, la frequenza costante e in aumento di questa situazione spinge a ulteriori investigazioni, dimostrando che l’attuale modalità formativa risulta non essere performante.

La monografia è suddivisa in tre capitoli. Il primo capitolo è storico-esegetico, l’autrice offre una ricapitolazione dello sviluppo del principio della ratio institutionis dal Codice del 1917 al Codice del 1983. La sezione seconda dello stesso analizza i lavori di revisione del Codice del 1917 fino alla nuova genesi dei canoni ad oggetto. Si apprezza il temperamento giuridico-canonico dell’autrice la quale analizza tutti gli schemi di revisione offrendone anche delle schematizzazioni visive nelle appendici finali del libro.

Il secondo e il terzo capitolo estendono l’analisi alle prospettive interdisciplinari con una lettura di essi centrata sul magistero del compianto Papa Francesco e della sua richiesta di un nuovo Patto Educativo Globale, a cui tutti gli educatori sono chiamati a partecipare.

Infine, l’analisi offre nuovi spunti alla canonistica contemporanea poiché, alla luce delle risultanze dell’analisi, l’autrice ritiene di poter affermare che i canoni 660 e 661 mancano di due elementi necessari alla formazione. L’autrice, inoltre, lascia aperti notevoli interrogativi davanti ai quali ciascuna religiosa, ciascun istituto e la Chiesa stessa potranno confrontarsi.

 

“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”

(S. Giovanni Paolo II)

 

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