Dieci anni di rinnovamento: la riforma matrimoniale incontra l’IA

IA

Introduzione

Nel 2015, il Santo Padre Papa Francesco ha promulgato due importanti documenti che hanno trasformato la procedura di nullità matrimoniale nella Chiesa cattolica. Si è trattato di una riforma fondamentale in materia di nullità matrimoniale, la più profonda dai tempi del XVIII secolo, volta in particolare ad avvicinare i tribunali ecclesiastici ai fedeli. A dieci anni da questo cambiamento, l’arrivo di nuove tecnologie tra cui l’Intelligenza Artificiale (IA) solleva interrogativi su come rafforzare l’accessibilità e l’efficienza della giustizia canonica, senza trascurare l’obbligo di carità pastorale.

Una riforma senza precedenti per il processo di nullità

Le norme precedenti prevedevano due sentenze conformi per rendere esecutiva la dichiarazione di nullità. Questa disposizione, in vigore dal XVIII secolo, era stata concepita come garanzia di serietà. Tuttavia, in alcune aree, tale requisito era percepito come eccessivamente lungo, e rischiava di far sentire i fedeli “abbandonati”.

Ecco dunque nasce, per volontà di S.S Papa Francesco, i Motu Proprio:

  • Mitis Iudex Dominus Iesus, per la Chiesa di rito latino,

  • Mitis et misericors Iesus, per la Chiesa di rito orientale,

entrambi in vigore dall’8 dicembre 2015. Il Pontefice evidenziava l’urgenza di un processo giudiziario più vicino ai fedeli, sottolineando nel preambolo di Mitis Iudex che “la carità e la misericordia esigono che la Chiesa, come madre, si renda accessibile ai figli che si sentono separati”. [1]

Punti pastorali chiave

La riforma non puntava a rendere più facile la nullità, bensì a snellire le procedure e a scongiurare che i fedeli vivessero a lungo nell’incertezza.

  1. Accessibilità: Ridurre i passaggi e i tempi eccessivi, per non allontanare le persone dalla Chiesa.

  2. Misericordia e giustizia: Equilibrio tra rigore giuridico e sensibilità pastorale, affinché le cause di nullità siano trattate con sollecitudine.

  3. Coinvolgimento del Vescovo: L’istituzione del “processo breve” consente al Vescovo diocesano di intervenire in modo diretto nei casi che lo richiedono, evidenziando la sua responsabilità di Pastore. [2]

Il ruolo emergente dell’Intelligenza Artificiale

Nel 2022, con la presentazione di modelli di IA avanzata (ad esempio ChatGPT-3), l’intelligenza artificiale ha iniziato a diffondersi in vari ambiti, incluso quello giuridico. Oggi si discute di come possa integrarsi nel Diritto Canonico, in particolare nei processi di nullità. [3] L’IA, in sostanza, analizza dati, individua pattern e formula suggerimenti. Non può, però, sostituirsi al giudizio degli operatori canonici. Papa Francesco, nel suo discorso d’inizio 2025 al Tribunale della Rota Romana, ha ribadito che “questo richiede due grandi virtù: la prudenza e la giustizia, che devono essere informate dalla carità”; [4] Pertanto queste due virtù non possono essere delegate a un sistema di ragionamento algoritmico.

Vantaggi e limiti

  1. Rapidità e sistematizzazione: L’IA può classificare e organizzare documenti (richieste, testimonianze, perizie) riducendo i tempi istruttori.
  2. Supporto nella stesura degli interrogatori: Può suggerire domande specifiche per testimoni e periti, in base al presunto motivo di nullità (ad es. difetto di discrezione di giudizio, simulazione, timore, ecc.).
  3. Traduzioni e revisioni preliminari: Agevola la comprensione di materiali in lingua straniera, previo esame di un esperto.

  4. Limiti: L’IA resta priva della dimensione umana e spirituale; non coglie le sfumature soggettive e personali. È necessario garantire sempre tutela e riservatezza sui dati sensibili.

Un campo pastorale di innovazione

Per un corretto inserimento dell’IA, si raccomanda che le Facoltà di Diritto Canonico includano corsi dedicati all’uso di tecnologie avanzate nella prassi giuridica ecclesiastica. Formare i futuri canonisti su tali argomenti assicura un uso etico e responsabile dell’IA, sottolineando il primato della persona e della cura pastorale.

Un modello di IA a servizio della Chiesa

Si propone di sviluppare l’idea di creare un modello di IA specializzato nella giurisprudenza canonica, per evitare commistioni con fonti profane o inappropriate. Con la supervisione della Santa Sede e di istituzioni accademiche affidabili, tale piattaforma potrebbe rispettare i più alti standard di privacy e salvaguardia di alcuni dati sensibili. [5]

Impegno morale e pastorale

La sentenza che dichiara la nullità di un matrimonio interessa situazioni personali molto delicate. Il Diritto Canonico riconosce che dietro ogni caso ci sono famiglie, storie di sofferenza e speranza. Di conseguenza, il discernimento pastorale e umano rimane imprescindibile. Per quanto sofisticata, l’IA non può colmare lo spazio di responsabilità morale che appartiene ai giudici, né sostituire la cura e l’accompagnamento del sacerdote, del Vescovo e dell’intera comunità ecclesiale.

Conclusioni e prospettive future

A dieci anni dopo la riforma con l’avvenimento del Mitis Iudex Dominus Iesus, la Chiesa ha riaffermato quanto sia essenziale rendere giustizia canonica in modo tempestivo e vicino alle persone, evitando angoscianti ritardi. Le nuove tecnologie offrono strumenti promettenti in questo processo di semplificazione, ma l’IA è solo un supporto, non il sostituto del giudizio pastorale e spirituale. La necessità di formare continuamente gli operatori canonici alle innovazioni tecnologiche è un fatto ineludibile. Questo “cambio d’epoca”, come afferma il Santo Padre Papa Francesco, esige un uso consapevole dell’IA, senza rinunciare alla riflessione e all’etica che caratterizzano la missione della Chiesa cattolica. La riforma della nullità matrimoniale e l’introduzione dell’intelligenza artificiale possono integrarsi in un’unica prospettiva ecclesiale: la Chiesa, madre e maestra, resta vicina ai fedeli e apre le porte alle opportunità del progresso tecnologico, senza mai oscurare il valore della persona e il dovere di rispondere con misericordia a ogni richiesta di giustizia.

Riferimenti consigliati

[1] Franciscus, PP., Mitis Iudex Dominus Iesus 15.08.2015, AAS 107 (2015) pp. 958-970.

[2] Cf. Mitis Iudex, Preambolo.

[3] Gayol Mecías, M., «Breve Visión sobre la Inteligencia Artificial (IA)», en Breve visión sobre la inteligencia artificial (IA) https://palabrabierta.com/breve-vision-sobre-la-inteligencia-artificial-ia/ (Ultimo accesso 12.02.25).

[4] Francisco, PP., «Inaugurazione del 96° anno giudiziario del Tribunale della Rota Romana», en https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2025/january/documents/20250131-inaugurazione-rota-romana.html (Ultimo accesso 10/04/2025).

[5] Ester Sánchez, A.T., «La inteligencia artificial en la justicia. Desafíos y oportunidades en la toma de decisiones judiciales», en Anales de la Cátedra Francisco Suarez 59 (2025) pp. 317-340.

“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”

(S. Giovanni Paolo II)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Paolo Rossano Aponte

Dottore in Diritto Canonico presso l'Università Cattolica di Tolosa, Francia. Master Universitario in Diritto Matrimoniale Canonico presso l'Università Internazionale di La Rioja, Spagna. Attualmente ricopre il ruolo di Difensore del Vincolo e Promotore di Giustizia presso il Tribunale Interdiocesano Francofono del Belgio ed è corresponsabile della comunità di lingua spagnola a Bruxelles.

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