Minori e Parrocchia: buone prassi di prevenzione

buone prassi

Buone Prassi di prevenzione e tutela dei minori in Parrocchia è un breve testo emanato dalla Diocesi di Bergamo, a cura di Francesco Airoldi, Avvocato e Vicedirettore del Servizio Diocesano Tutela Minori. Risulta essere uno strumento utile e interessante che si pone al servizio delle Parrocchie e quindi dei vari  “movimenti” che le abitano. Non desidera essere un prontuario bensì un aiuto nella riflessione poichè, pur presentando vari strumenti pratici, elabora un approccio innovativo da aversi nella cura dei minori.

È composto da varie parti e ciascuna indica principi e consigli a favore di una sana gestione e tutela dei minori. Le parti sono:

Introduzione;
Parte I: Le Persone;
Parte II: I Luoghi;
Parte III: Le Attività;
Parte IV: L’uso di web-media e di strumenti tecnologici;
Parte V: Uno strumento operativo di utile trasparenza. La segreteria parrocchiale o dell’oratorio;
Conclusione

Già nell’introduzione emerge il valore che la Parrocchia offre all’accompagnamento del minore e lo stile che si dovrebbe acquisire.

L’accompagnamento e la formazione dei minori ha bisogno di essere sempre maggiormente qualificato con una dimensione di prevenzione concreta di essi, mediante un approccio che viene definito “pro-positivo”, affinché non vi siano solo rimedi emergenziali, ma si generi una vera e propria cultura della prevenzione del minore. Affinché si sviluppi questa dimensione vi è bisogno necessariamente che «tutti coloro che operano a contatto con minori: sacerdoti, religiosi/e, catechisti/e, educatori, animatori estivi…» siano destinatari di una adeguata formazione di prevenzione.

È fondamentale comprendere che, il minore non è solo l’oggetto dell’azione pastorale ma è il vero soggetto di essa. È lui al centro della relazione di cura e di crescita, poichè agli educatori spetta solo il compito di accompagnarlo in questa scoperta delle sue attitudini, e di aiutarlo ad orientarle verso il bene, il Vero Bene.

Così, ciò che è richiesto è:

«un’equilibrata prossimità, che di sua natura esige dall’educatore tanto una presenza partecipe che una calibrata distanza» 

Appare necessario dunque, che coloro che sono posti come educatori e formatori manifestino delle adeguate virtù umane e morali e siano formati a loro volta per un tale compito di accompagnamento, ma anche di vigilanza. Essenziale, al servizio della tutela del minore, è anche la gestione e la supervisione degli spazi a loro destinati. Bisogna conoscere e indicare i rischi e le potenzialità, garantire la sicurezza e la necessaria vigilanza. Inoltre, anche la collaborazione con le famiglie deve essere sempre attiva, precisa e chiara, con l’utilizzo dei necessari moduli per le autorizzazioni e indicazioni delle varie attività proposte.

Non meno importante è anche lo “spazio virtuale”, luogo che deve essere ben gestito e tutelato dall’educatore (sia esso formatore, catechista, accompagnatore ecc…) con regole e limiti chiari nella modalità di relazione col minore.

Il mondo virtuale deve rispecchiare la tutela, la vigilanza e il rispetto che si offre al minore nel mondo reale.

In definitiva ogni capitolo del presente risulta essere un importante strumento di crescita e di formazione, per questo motivo si raccomanda di utilizzarlo e studiarlo non solo in ogni Parrocchia, ma in ogni luogo di aggregazione dove siano presenti dei minori. 

Solo la tutela, la preparazione e la vigilanza di ognuno potrà garantire una presenza veramente educativa e formativa al servizio dei piccoli, ed evitare così situazioni di ambiguità e abuso.

 

“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”

(San Giovanni Paolo II)

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Sr. Maria Romano

Sr. Maria Romano

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