Si terrà il 14 ottobre la giornata internazionale di studi organizzata dall’Università Giustino Fortunato di Benevento, e patrocinata dall’Adec, dal titolo: “Enti religiosi e mondo digitale”. L’evento, organizzato nell’ambito del progetto di ricerca “Diritti, religioni e mondo digitale”, esplorerà le nuove prospettive legate all’organizzazione, gestione e amministrazione degli enti religiosi nell’era digitale. La giornata prevede sessioni di approfondimento con docenti universitari e rappresentanti di diverse confessioni religiose, affrontando temi come tutela dei dati personali, digitalizzazione dei culti, intelligenza artificiale e cripto-attività. La partecipazione alla Giornata Internazionale di Studi è gratuita ed aperta a tutti (QUI il programma). Per partecipare è necessario inviare una mail di adesione a eventi@unifortunato.eu, specificando la modalità (in presenza o online).
Cambiamenti che aiutano e integrano
Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti, avevamo infatti parlato qualche tempo fa del nuovo ed innovativo testo “Diritto canonico digitale” QUI, in cui la tecnologia digitale ha trasformato ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Anche gli enti religiosi, da sempre custodi della tradizione, si trovano ora davanti alla sfida – e all’opportunità – della digitalizzazione. Digitalizzare non significa rinunciare alla spiritualità o alla storia. Significa, piuttosto, mettere gli strumenti del presente al servizio della missione: trasmettere valori, creare comunità, offrire ascolto e guida, annunciare il Vangelo.
Tutto questo non cancella il valore del contatto umano o della presenza fisica nei luoghi sacri, ma lo integra, rendendo il messaggio spirituale più accessibile, soprattutto alle nuove generazioni. Naturalmente, è essenziale procedere con attenzione, rispettando la privacy, la sicurezza dei dati e il significato profondo dei riti religiosi. La tecnologia deve essere un mezzo, non un fine. Anche la giornata internazionale di studi rappresenta una straordinaria occasione per riflettere e insieme capire come gli enti religiosi senza cambiare la loro identità, possano rinnovare e aggiornare il modo in cui si connettono con il mondo.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
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